Protocollo d'intesa con
              Asstra
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      la FIAB - assieme a UTP
      (Associazione Utenti Trasporto Pubblico), Legambiente,
      WWF, Amici
      della Terra, Cittadinanza
      Attiva - ha sottoscritto un accordo con ASSTRA. 
      Questo accordo verrà ora utilizzato dalla FIAB nei contatti con le
      Aziende del trasporto locale e urbano per richiedere una maggiore
      integrazione modale tra bici e treno e, più in generale, mezzi pubblici
      di trasporto. 
       
      
      PROTOCOLLO D’INTESA 
      
      TRA 
      ASSTRA - ASSOCIAZIONE
      TRASPORTI 
      E 
      ……………………… 
      
        - Premesso
        che l’Associazione trasporti ASSTRA e le associazioni firmatarie hanno
        tra i loro scopi quello di promuovere e sostenere ogni azione volta a
        sviluppare in modo moderno ed efficiente la mobilità in tutte le sue
        forme, per renderla adeguata alle esigenze dei cittadini e delle imprese
        ed in sintonia con la qualità dell'ambiente, e di fare opera di
        sensibilizzazione dell'opinione pubblica e delle istituzioni sui valori
        ambientali, sociali ed economici dell'attività di trasporto e sul ruolo
        di questo servizio nello sviluppo del Paese; 
      
      - Premesso
      che le Organizzazioni ambientaliste e d’impegno civico firmatarie del
      presente protocollo, operano da anni per la promozione e la tutela dei
      diritti alla mobilità, all’ambiente, alla salute, all’accessibilità
      e alla qualità e alla sicurezza dei servizi di trasporto, oltre che del
      diritto ad usufruire dei beni culturali; 
      
      - Considerato
      che si rende necessario promuovere azioni ed iniziative finalizzate alla
      razionalizzazione del consumo energetico, al contenimento delle emissioni
      inquinanti ed, in generale, al miglioramento della qualità dell’aria e
      dell’ambiente e, quindi, della vita dei cittadini; 
      
      - Constatato
      che l’accordo di Kyoto sull’impegno dei paesi sviluppati e delle
      economie in transizione a ridurre le emissioni di gas serra all’anno
      2010, rappresenta un ulteriore passo avanti verso la sostenibilità; 
      
      - Considerato
      che occorre combattere la congestione del traffico, ridurre l’inquinamento
      acustico e visivo, nonché l’occupazione del suolo pubblico determinati
      dalla motorizzazione privata e che occorre incidere radicalmente per
      ridurre i costi esterni dei trasporti e la incidentalità; 
      
      - Considerato
      che, per contribuire al miglioramento della qualità della vita dei
      cittadini e del decoro delle città, occorre promuovere azioni ed
      iniziative volte ad affermare un sistema di mobilità fondato su
      efficienti reti di trasporto collettivo e su adeguate strutture
      intermodali; 
      
          
       
       
      per l’attuazione delle
      suddette finalità le parti ritengono utile la definizione e la stipula di
      uno specifico Protocollo di intesa e pertanto convengono che: 
        
      a) dovranno essere
      perseguite le seguenti finalità: 
      
        
        - difesa
        dei seguenti valori: qualità della vita, qualità dell’aria,
        razionalizzazione dei consumi energetici, educazione al rispetto dell’ambiente; 
        
        - riduzione
        dell’inquinamento in coerenza con i principi ispiratori del Protocollo
        di Kyoto; 
        
        - decongestionamento
        delle aree urbane ed, in particolare, delle aree metropolitane; 
        
        - promozione
        del trasporto pubblico e della integrazione modale e tariffaria; 
        
        - miglioramento
        della qualità del servizio di trasporto pubblico, 
        
        - promozione
        del rispetto del diritto al tempo dei cittadini 
       
      
      b) sarà indispensabile
      porre in essere idonee azioni 
      per indurre il Governo
      Nazionale a: 
      
        
          I. garantire adeguati
          finanziamenti per la realizzazione di nuove linee a guida vincolata e
          trazione elettrica; 
          II. realizzare in tempi
          certi gli interventi finanziati e decisi con la legge n. 211/92; 
          III. garantire
          stanziamenti adeguati per il rifinanziamento della legge n. 194/98 al
          fine del rinnovo del parco mezzi; 
          IV. definire
          finanziamenti per aumentare la quota di mezzi pubblici a basso impatto
          ambientale; 
          V. emanare annualmente
          il D.P.C.M. previsto dalla legge 448/98 con riferimento alla Carbon
          Tax; 
          VI. adottare misure
          incentivanti quali la defiscalizzazione delle spese relative agli
          abbonamenti per i mezzi pubblici; 
          VII. emanare il
          Regolamento tecnico per l’attuazione dei Piani Urbani della
          Mobilità (PUM) ai sensi dell’art. 22, comma 4, della legge
          340/2000; 
          VIII. dedicare risorse
          sufficienti per garantire la massima pubblicizzazione e diffusione ai
          sistemi di trasporto collettivo a domanda individuale (car sharing,
          car pooling, taxi collettivo) previste dal D.M. 27.03.1998 sulla
          mobilità sostenibile nelle aree urbane; 
          IX. garantire adeguati
          finanziamenti per le iniziative che favoriscano l’intermodalità e
          la mobilità nelle aree urbane secondo quanto previsto dal D.M.
          22.10.1999 e dalla legge n. 366/98 che finanzia la mobilità
          ciclistica. 
         
       
      per: 
      
        
          I. indurre le Regioni,
          nella redazione dei piani territoriali e dei piani trasporti, a dare
          la priorità a strategie che favoriscano la mobilità collettiva e l’intermodalità
          e l’integrazione modale; 
          II. indurre le Province
          nella redazione dei piani territoriali di loro competenza a dare la
          priorità ad interventi che favoriscano la mobilità nelle aree
          metropolitane 
          III. indurre i Comuni
          con più di 30.000 abitanti ad adottare i Piani Urbani del Traffico
          (PUT) ed i Comuni con più di 100.000 abitanti ad adottare i Piani
          Urbani della Mobilità (PUM); 
          IV. indurre i Comuni a
          sollecitare la nomina dei Mobility Manager nelle aziende e negli enti
          pubblici con più di 300 dipendenti per unità locale e nelle imprese
          con più di 800 dipendenti al fine di avviare progetti per ridurre la
          congestione dei centri urbani e l’inquinamento da traffico in
          attuazione di quanto previsto dal D.M. 27.3.1998 e dal D.M.
          22.10.2000; 
          V. indurre le Regioni e
          gli Enti Locali alla valorizzazione dei tracciati suburbani delle
          ferrovie esistenti, tramvie e filovie; 
          VI. indurre gli Enti
          Locali ad incentivare politiche della mobilità volte a favorire il
          trasporto pubblico attraverso la creazione ed il potenziamento di reti
          e corsie preferenziali, semaforizzazioni asservite, limitazioni
          di accesso ai centri storici, sosta a pagamento ecc; 
          VII. indurre le Regioni
          e gli Enti Locali nonché le imprese gerenti servizi di trasporto
          collettivo a monitorare la qualità del servizio e delle informazioni
          rese all’utenza; 
          VIII. indurre le
          Regioni e gli Enti Locali ad avviare, anche di concerto con le imprese
          interessate, campagne di informazione e formazione ambientale e di
          educazione civica sull’uso del trasporto collettivo nelle scuole. 
         
       
      e per: 
      
        
          I. responsabilizzare le
          imprese gerenti servizi di trasporto collettivo al rispetto degli
          standard qualitativi del servizio e alla ricerca del miglioramento
          costante dell’accessibilità, della qualità e della sicurezza del
          servizio reso, con riferimento anche allo sviluppo della integrazione
          modale, nei suoi vari aspetti, tra mezzi pubblici di trasporto e
          biciclette; 
          II. sensibilizzare le
          imprese e gli enti interessati affinché introducano forme di
          confronto e verifica della qualità del servizio che vedano il
          coinvolgimento attivo dell’utenza e delle sue organizzazioni; 
          III. sensibilizzare le
          imprese riguardo la necessità di avviare forme di consultazione delle
          organizzazioni di rappresentanza degli interessi collettivi dei
          cittadini e dei consumatori, riguardo la definizione e la messa in
          opera dei rispettivi piani tariffari; 
          IV. sensibilizzare i
          cittadini con idonee campagne di comunicazione perché usino il mezzo
          di trasporto pubblico collettivo e adottino ogni misura idonea a
          ridurre l’inquinamento acustico ed atmosferico e la
          congestione del traffico. 
          
            
                
             
           
         
       
      Per conseguire gli
      obiettivi le parti si impegnano: 
      
        
        - alla
        reciproca consultazione periodica e di verifica della coerenza delle
        singole iniziative poste in essere; 
        
        - alla
        definizione di una comunicazione concertata sui temi ritenuti
        strategici; 
        
        - alla
        costituzione di un tavolo di lavoro paritetico per il coordinamento ed
        il monitoraggio dell’attuazione degli obiettivi; 
        
        - alla
        promozione di idonee soluzioni per assicurare la massima coerenza tra il
        ricorso ai nuovi strumenti di affidamento (appalti e concessioni),
        previsti dall’art. 35 della legge Finanziaria 2002 (legge 488/2001)
        per lo svolgimento del servizio di trasporto pubblico locale, e la
        garanzia di accessibilità, di qualità e di sicurezza del servizio
        medesimo; 
        
        - ad
        elaborare e sperimentare, con il sostegno delle imprese e gli enti
        interessati, strumenti innovativi per la tutela dei diritti dei
        consumatori e degli utenti; 
        
        - ad
        attivare le proprie articolazioni regionali e locali per una ricaduta
        del Protocollo a livello locale 
        
        - alla
        massima pubblicizzazione del protocollo attraverso tutti i canali di
        informazione; 
        
        - a
        promuovere, nei limiti del possibile, apposite iniziative, eventualmente
        anche congiunte, di formazione e aggiornamento dei rispettivi
        rappresentanti a livello nazionale, regionale e locale; 
        
        - alla
        creazione di apposito link tra i siti web dei sottoscrittori; 
        
        - a
        definire, entro i prossimi 30 giorni, un apposito piano per il
        reperimento delle risorse finanziarie necessarie all’attuazione del
        presente Protocollo, prendendo in considerazione la possibilità di
        attingere alle risorse messe eventualmente a disposizione dalla stesse
        imprese, dagli enti coinvolti e dalla stessa Unione Europea, il tutto
        assicurando la massima trasparenza e pubblicità in ordine alle risorse
        utilizzate e ai risultati conseguiti attraverso le attività svolte. 
        
            
         
       
      Il presente Protocollo ha
      la durata di tre anni decorrenti dalla data di sottoscrizione dello stesso
      ed è rinnovabile per periodi di uguale durata qualora le Parti convengano
      di proseguire le azioni e le iniziative intraprese. 
      Il presente Protocollo è
      aperto, durante il periodo di validità dello stesso, all’adesione delle
      associazioni ed organizzazioni che condividano le finalità e previste dal
      presente accordo e che intendano partecipare alla realizzazione degli
      obiettivi ivi previsti. 
      ASSTRA
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