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ELEZIONI REGIONALI 2005

MOBILITA' SOSTENIBILE AL CENTRO DELLE POLITICHE DEI FUTURI GOVERNI REGIONALI

La Federazione Italiana Amici della Bicicletta - Fiab onlus, ritiene la mobilità sostenibile elemento fondamentale per una politica di sviluppo economico del territorio che sia compatibile con la tutela della salute e dell'ambiente.
Tenuto conto che il 50% degli spostamenti abituali effettuati in auto non supera i 5 Km. e il 30% non supera i 3 Km. (dati OMS), e considerato l'impatto negativo prodotto dall'eccessivo traffico veicolare privato su salute e ambiente, l’elevato numero di vittime della strada ed i relativi costi diretti e indiretti, chiede ai candidati alle elezioni regionali del 2005, ai partiti e alle forze politiche di tutti gli schieramenti, di sottoscrivere i seguenti impegni programmatici.

  • Limitazioni nella realizzazione di nuovi interventi infrastrutturali (strade, parcheggi) finalizzati a produrre ulteriore carico di traffico motorizzato e inquinamento atmosferico e acustico

  • Predisposizione di un piano di attuazione regionale del decreto Ronchi 27 marzo 1998 sulla mobilità sostenibile nelle aree urbane e incentivazioni alla istituzione delle figure dei mobility manager aziendali e d'area da parte di enti pubblici ed aziende private

  • Sostegno ad azioni pubbliche e/o private che favoriscano scelte di mobilità casa-lavoro e casa-scuola compatibili con l'ambiente, al fine di ridurre l'uso individuale dell'auto privata e di potenziare il trasporto pubblico e collettivo (treni, bus, taxi, car-sharing, car-pooling,), la mobilità ciclopedonale e l’ integrazione modale

  • Realizzazione di una rete ciclabile regionale - interconnessa con le stazioni dei treni, dei mezzi pubblici urbani e locali, dei porti e aeroporti, opportunamente dotati di infrastrutture ciclabili (è opportuno che anche i mezzi vengano dotati di attrezzature per il trasporto delle biciclette) - finalizzata sia ai collegamenti tra le città che agli attraversamenti dei centri urbani. Tale rete deve integrarsi con le reti ciclabili provinciali e locali e con i progetti di rete ciclabile nazionale "Bicitalia" ed europea "Eurovelo". Nei progetti relativi ai collegamenti con altri paesi, è auspicabile il ricorso ai programmi europei di cooperazione transnazionale

  • Realizzazione delle "vie verdi", attraverso il recupero e la valorizzazione di sedimi ferroviari dismessi, tratturi, argini, strade di servizio, ed altri sedimi, da riconvertire in percorsi ciclopedonali. Le vie verdi, separate dal traffico motorizzato, dovranno garantire standard di sicurezza stradale e favorire la fruizione - da parte di bambini, pedoni, ciclisti, anziani, disabili, jogger, pattinatori, cavalieri - di spazi e territori per finalità ricreative, sportive e culturali. Allo scopo possono essere utilizzati programmi di finanziamento comunitari

  • Formazione di un piano quinquennale di finanziamenti per la mobilità ciclistica che dia certezza di risorse agli enti territoriali cui è demandata la redazione di infrastrutture per la ciclabilità.

  • Valorizzazione della mobilità ciclistica, della sicurezza di ciclisti e pedoni, e dell’intermodalità bici e trasporto pubblico nel Piano Regionale dei Trasporti, nei programma del coordinamento regionale di Agenda 21, nel Piano regionale della Sicurezza Stradale, nella legislazione regionale in materia di trasporto pubblico e di urbanistica, indicando i piani della mobilità ciclistica quali elementi fondamentali dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali e dei Piani Urbanistici Generali. Allo scopo sarà data priorità ai collegamenti ciclabili con gli edifici scolastici, con le aree verdi, con le aree destinate ai servizi, con le strutture socio-sanitarie, con la rete del trasporto pubblico, con gli uffici pubblici, con le aree di diporto e turistiche e alla realizzazione di parcheggi custoditi, centri di noleggio e assistenza

  • Rispetto dell'art. 10 legge n. 366/98 sulla realizzazione di piste ciclabili nei casi di costruzione di nuove strade o di manutenzione straordinaria di quelle esistenti

  • Rispetto dell'art. 18 della legge 472/99 concernente l'obbligo di destinazione di una quota non inferiore al 10% delle contravvenzioni al codice della strada ad interventi a favore della cd. "utenza debole"

  • Promozione e sostegno di campagne ed eventi (es. domeniche senz'auto) finalizzati a favorire stili di vita sostenibili per quanto riguarda la mobilità ed i trasporti

  • Istituzione dell’Ufficio regionale Mobilità ciclistica col ruolo di "cabina di regia" tra i diversi Assessorati (Urbanistica, Ambiente, Lavori Pubblici, Cultura, Turismo, Trasporti) per il coordinamento e per la qualità degli interventi. Tra le altre funzioni, l’URMC deve svolge attività di comunicazione pubblica ai sensi della legge n.150/2000 a favore del sostegno della domanda di utenza ciclistica

  • Valorizzazione delle rappresentanze dell’utenza ciclistica (e in primo luogo della FIAB regionale), come risorse e centri di competenza espressi dalla società civile, prevedendo organismi permanenti di consultazione al fine di concorrere, nel rispetto dei diversi ruoli, alla formulazione della politica di sviluppo della mobilità ciclistica in Regione

  • Utilizzo dei fondi europei attuali (POR, Interreg, Leader) e futuri (programmazione 2007-2013) per finanziare gli interventi indicati.

Non sarebbe poi male se i candidati alle elezioni regionali - prima e dopo, se eletti - per i loro spostamenti brevi facessero uso della bicicletta.

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