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30/09/08 Ciclabile sovraffollata ? No problem, si raddoppia !

l'Adige 27/09/2008

Ciclabile sovraffollata, si occupa l'altro argine

Previsti altri 105 chilometri di nuovi itinerari

La pista ciclabile tra Trento e Rovereto è gettonatissima soprattutto d'estate e nei fine settimana. In certe ore sono frequenti gli ingorghi, con ciclisti, podisti, sportivi con i roller che sfrecciano a pochi centimetri l'uno dall'altro. Il risultato è che in certi momento il rischio di incidenti è elevato e gli scontri non sono rari. Come risolvere il problema del sovraffollamento? Semplice, raddoppiando la ciclabile.

Ieri la giunta provinciale ha approvato il primo aggiornamento dell'individuazione dei percorsi ciclabili di interesse provinciale e delle caratteristiche tecniche che tali percorsi debbono avere. Così, accanto ai 305 chilometri di ciclabili costruiti tra il 1994 e il 2008 (54 chilometri erano già esistenti e dei 305, 97 sono a traffico promiscuo), ne sono stati individuati altri 105 da realizzare. Tra questi, appunto, il raddoppio del percorso ciclopedonale tra Trento e Rovereto. Non si tratta di aggiungere una corsia alla ciclabile già esistente, ma di realizzarne un'altra sull'altro argine del fiume in modo da «decongestionare» il traffico.

Altri percorsi ciclopedonali individuati sono localizzati in val di Non, in val di Rabbi, in val di Concei, nel collegamento Sarche-Limarò e nel collegamento diretto tra Trento e Lavis. Un secondo, rispetto a quello già esistente, che parte dal ponte di Lavis, viaggia nella zona industriale fino al bivio per Meano. Qui c'è una breve interruzione per poi riprendere fino alle torri della Provincia. In questo caso non si tratterebbe di un "doppione". Mentre il tratto esistente sarebbe pensato per i cicloturisti, o comunque per spostamenti di piacere, quello da realizzare dovrebbe entrare nel piano della mobilità e quindi servire ai residenti di Lavis e dintorni come via alternativa per raggiungere in bici scuole e posto di lavoro.

Le piste ciclopedonali vecchie e nuove che interessano anche il collegamento con altre provincie o con più valli, non si limitano però alle sole biciclette. Nel pensare ai nuovi itinerari sono stati anche studiati sistemi di collegamento alternativi tra tratti esistenti e nuovi. Un esempio? Per arrivare a Cadine evitando le gallerie si potrebbe pensare di utilizzare una funivia che porti in quota i ciclisti. Oppure per evitare la galleria del Limarò pensare ad un trasporto pubblico a chiamata o a cadenza regolare. Naturalmente si tratta di nuovi percorsi ipotetici, studiati sulla carta e di cui è stata verificata la realizzabilità, ma dei quali si parlerà con la nuova amministrazione. L'obiettivo finale è comunque quello di creare una rete ciclopedonale che attraversi l'intera provincia e che la colleghi anche a quelle confinanti.

Intanto, accanto ai nuovi percorsi che sono stati approvati ieri dall'esecutivo, sulla base anche di quel che prevede il nuovo codice della strada, è stato definito per la prima volta che cosa si intende per «itinerario ciclopedonale» e per «utente debole della strada». Nel primo caso si intende «una strada locale, urbana, extraurbana o vicinale destinata prevalentemente alla percorrenza pedonale e ciclabile e caratterizzata da una sicurezza intrinseca a tutela dell'utenza debola della strada». Utenti deboli, invece, sono i «pedoni , disabili in carrozzella, ciclisti e tutti coloro i quali meritino una tutela particolare dai pericoli derivanti dalla circolazione sulle strade». P.T.





Per maggiori informazioni
Vedi sito: www.ripristino.provincia.tn.it/Piste_Ciclabili/UfficioPisteCiclabili.html
E-mail: uff.ciclabili@provincia.tn.it

 
Notizia inserita da: Presidente Amici della Bicicletta di Trento
Manuela Dematte (info@fiab-onlus.it)
il 30/09/08 ore 15:21

 

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