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08/10/03 IL BICIGRILL DIVENTA ANCHE «CANOAGRILL»

A Nomi rinasce un imbarcadero sull'Adige
Darà accesso libero alle acque, anche per interventi di protezione civile

Oggi 27 settembre l'inaugurazione nei pressi del Bicigrill. Il sindaco Zolin: «E' tempo di riappropriarci del fiume, a lungo reso irraggiungibile».

NOMI. C'era una volta il fiume Adige solcato da zattere e burchi, luogo di incontro e di interscambi, fulcro di attività quotidiane per quanti vivevano nei centri abitati lungo il suo corso. Poi, tramontato nel ruolo di via di comunicazione, l'Adige finì per divenire estraneo e inaccessibile. Ma oggi a Nomi ci si riapproprierà del fiume e della storia passata, inaugurando il primo imbarcadero lagarino.
Confermando una particolare sensibilità per la valorizzazione dell'ambiente naturale e per le prospettive dell'ecoturismo, l'amministrazione comunale di Nomi è infatti la prima ad avere concordato con la Provincia questo genere di intervento. Minimo l'impatto ambientale: la rientranza dell'argine è resa raggiungibile semplicemente tramite un declivio, ed è completata da una palizzata in legno. L'imbarcadero permetterà ora l' agevole accesso al fiume e valorizzerà ulteriormente l'area del Bicigrill, lungo la ciclabile che ricollega Trento a Rovereto: la nuova darsena artificiale è stata realizzata infatti a breve distanza dal chiosco di ristoro per ciclisti che ha meritato a Nomi un altro primato locale. In quei pressi, del resto, si trovava pure il vecchio attracco di località Port. «Ma la rientranza artificiale viene considerata con interesse anche nell'ottica del ripopolamento ittico del fiume, - spiega l'assessore alla Cultura Bruno Coveli - in quanto le sacche d'acque tranquille favoriscono la riproduzione dei pesci. Come avveniva un tempo agli abbeveratoi: da Nomi a Pomarolo se ne contavano tre».
L' imbarcadero è stato realizzato in un mese di lavori dal Servizio Acque Pubbliche della Provincia, anche su sollecitazione dell'assessore provinciale all'Ambiente Iva Berasi che è attesa questa mattina alle ore 11 per l'inaugurazione, al fianco del sindaco Gianfranco Zolin e della Giunta comunale di Nomi. A dare prova dell'utilità della darsena provvederanno oggi invece i soci del Canoa Club di Trento e i Vigili del Fuoco del capoluogo con i loro gommoni.
«A Trento è stato recentemente realizzato un altro attracco artificiale sperimentale - precisa il sindaco Zolin - ma con le sue gettate di cemento non può dirsi ben riuscito e ottimamente inserito nell'ambiente naturale come invece il nostro. Siamo dunque i primi. - prosegue Zolin - Ma un prossimo intervento è già in programma ad Avio, ed altri ne seguiranno. Così il fiume, a lungo segregato e quasi impossibile da raggiungere, tornerà ad essere vissuto». Del resto, nota ancora il sindaco di Nomi, grazie all'introduzione dei depuratori nell'intera regione la qualità delle acque dell'Adige negli ultimi anni è migliorata. «Ora è quindi il momento di riavvicinarci al nostro fiume, di farne buon uso, di incentivarne la fruizione. E il nuovo imbarcadero servirà a questo, tenendo tra l'altro conto che la posizione di Nomi, a metà strada tra Trento e l'attracco naturale di Borgo Sacco, è stata e sarà anche in futuro strategica». Ma l' imbarcadero di Nomi, conclude Zolin, avrà rilievo in primo luogo per la sicurezza: «Offrirà un accesso ai mezzi di soccorso e ai gommoni della protezione civile, in caso di persone in acqua come per la verifica degli argini. A vantaggio dell'intera comunità lagarina».
(di Cristiana Martinelli)

Per maggiori informazioni
Vedi sito: www.comune.nomi.tn.it

 
Notizia inserita da: Presidente Amici della Bicicletta di Trento
Manuela Dematte (info@fiab-onlus.it)
il 08/10/03 ore 20:08

 

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