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Treno + Bici

Riutilizzo ferrovie dismesse
La ciclabile Fiuggi - Paliano

da Amici della Bicicletta 3/2000

UNA PISTA CICLABILE TRA NATURA E CULTURA
nella provincia di Frosinone - Lazio Meridionale

Ecco un modello d’intervento amministrativo, sicuramente da imitare, per il recupero del patrimonio ferroviario dismesso, che viene messo a disposizione per la valorizzazione delle risorse del territorio. Si sa, in principio sarebbe meglio percorrere le ferrovie con il treno, ma, laddove questo processo involutivo si è già compiuto, è bene che siano recuperate per impedirne il definitivo degrado.
La realizzazione della pista ciclabile Fiuggi-Stazione di Paliano, sul tracciato della ferrovia dismessa, conclude un lungo percorso tecnico e amministrativo che, dopo poco più di due anni ha visto l’avvio dei lavori e, dopo tre anni, la loro ultimazione, portando ad acquisire al patrimonio dei cinque comuni interessati (Fiuggi, Acuto, Piglio, Serrone e Paliano), i terreni e gli immobili della vecchia ferrovia Roma-Fiuggi, a redigere i progetti per la pista e per il recupero delle stazioni, a trovare i finanziamenti e a iniziare i lavori che si concluderanno entro questa estate.
Un’operazione di recupero che ha utilizzato al meglio la Legge 366/98, che privilegia il finanziamento di piste ciclabili costruite su sedi ferroviarie dismesse, una scelta operata dall’amministrazione regionale già due anni prima della sua emanazione, ovvero nel 1996.

La ferrovia dismessa Roma-Fiuggi

La pista ciclabile utilizza un tratto della ferrovia Roma-Fiuggi costruita a partire dal 1912 dalla S.F.V. (Società Ferrovie Vicinali) che, assecondando nel suo percorso tutte le sinuosità del terreno, sia per raggiungere il maggior numero di centri abitati, sia per utilizzare le sovvenzioni dello Stato riservate a percorsi superiori a 100 km, occorrevano oltre 132 km per raggiungere Frosinone, la seconda provincia laziale, che da Roma dista molto meno lungo la Via Casilina. Abbandonato presto il tratto tra Alatri e Frosinone, la ferrovia ha sempre più limitato il suo raggio di azione a partire da Roma, poiché il trasporto su gomma pubblico e privato la rendeva sempre meno competitiva: infine nel 1972 ha cessato di funzionare nel tratto Pantano-Fiuggi e oggi solo il tratto Roma-Pantano viene rivitalizzato con la trasformazione in metropolitana leggera, quale tronco terminale della linea C in costruzione.

La pista ciclabile

Verrà quindi realizzata un’infrastruttura di tipo turistico-sportiva di tutto rispetto, particolarmente panoramica dato che in gran parte si snoda a mezza costa sul versante Sud Ovest dei Monti Affilani e sarà affiancata, dove serve, da una barriera di protezione in legno e acciaio; particolare cura è stata riservata alla facilità di accesso dei mezzi di soccorso nelle zone più remote e lontane dalla strada statale Prenestina, che si snoda pressoché parrallela.
Le vecchie stazioni, restaurate nella loro integrità strutturale, saranno destinate ad attività legate al ciclismo, all’escursionismo, al turismo in generale, alla conoscenza delle bellezze naturali, all’artigianato, alla degustazione del vino, il Cesanese al Piglio e dell’Acqua di Fiuggi. Alcune stazione disporranno anche, nei piani superiori, di una piccola ricettività alberghiera quali ostelli o luoghi di sosta per tappe escursionistiche.

Le caratteristiche tecniche

La pista si sviluppa per km 22,7 complessivi (tratto Fiuggi-Paliano), lungo i fianchi dei Monti Scalambra e Pila Rocca. L’altimetria va dai 606 m s.l.m. alla partenza a Fiuggi ai 270 all’arrivo alla stazione di Paliano, toccando il tetto di 706 m s.l.m. nel territorio di Acuto. Il tracciato della ferrovia presenta pendenze non elevate, solo in un caso fino al 6% e raggi minimi di curvatura di 45 m.
La sede stradale è tutta larga 2 m, più due banchine da 0.50 m, ad eccezione di un tratto in quota tra i Comuni di Acuto e Piglio dove la sede stradale è portata a 2,5 m per consentire il transito di mezzi di soccorso.

(Romano Puglisi, PEDALE VERDE Roma - estratto dalla relazione dell'Ing. Igino Bergamini Assessorato Mobilità della Regione Lazio che ha elaborato il progetto)