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In data 24 marzo si è
svolto a Montecitorio dalle 20 alle 22 il primo incontro tra una
delegazione FIAB ed una delegazione parlamentare in rappresentanza
dell’intergruppo Amici della Bicicletta. RESOCONTO DEL PRIMO INCONTRO TRA UNA DELEGAZIONE FIAB E L’UFFICIO DI PRESIDENZA DELL’INTERGRUPPO PARLAMENTARE AMICI DELLA BICICLETTA In data 24 marzo si è svolto a Montecitorio dalle 20 alle 22 il primo incontro tra una delegazione FIAB ed una delegazione parlamentare in rappresentanza dell’intergruppo Amici della Bicicletta. La delegazione FIAB era composta da Edoardo Galatola, Gianfranco Fantini, Claudio Pedroni, Luciano Renier e Marco Gemignani, onde fornire una vasta copertura di temi da presentare e discutere. A livello parlamentare l’intergruppo era rappresentato dal presidente on. Mario Cavallaro e dall’on. Carmen Motta, oltre che dalla segretaria dell’on. Cavallaro, Teresa Marotta che ne ha verbalizzato lo svolgimento. La rappresentanza doveva essere più numerosa, ma il contemporaneo protrarsi di lavori parlamentari non ha permesso a tutti i membri del consiglio di presidenza di partecipare. La riunione comunque si è tenuta regolarmente come da programma e da resoconto di seguito riportato. È stata da noi consegnato un (pesante) primo estratto di documentazione FIAB in una decina di copie a beneficio, oltre dei presenti, anche degli altri parlamentari del Consiglio di Presidenza. In Allegato l’elenco dei documenti consegnati e le slide di sintesi dell’intervento introduttivo di Galatola. All’incontro era presente anche un’altra delegazione, facente capo alla Fondazione MPS (Monte dei Paschi di Siena) sempre su tematiche legate all’uso della bicicletta e costituita da Luca Bonechi (vicepresidente Fondazione MPS), Fermo Rigamonti presidente di ARI (Audax Randonneur Italia) e Fabio Bordelli, assessore senese. Mancava Fabio Masotti impegnato in Senegal nella “Dakar – Bamako, il silenzioso tour della solidarietà”, giro ciclistico sostitutivo della Parigi-Dakar. L’incontro è stato introdotto dall’on. Mario Cavallaro che ha ricordato che anche in passato si era formato un intergruppo di “Amici della bicicletta”, salvo che precedentemente le principali attività consistevano soprattutto in eventi sportivi coinvolgenti i parlamentari stessi. Nella presente legislatura l’intergruppo si è invece strutturato essenzialmente come promotore politico bipartisan di iniziative a favore della bicicletta e della mobilità ciclistica (ndt: non a caso, ma anche dietro nostra sollecitazione abbastanza pressante). L’incontro odierno è quindi da vedere come prima presa di contatto e organizzazione lavori, tematiche e priorità con le associazioni interessate all’argomento. I contatti saranno estesi anche a FCI (bici sportiva) ed ANCMA (Associazione costruttori), come peraltro già fatto in passato. L’intergruppo , bipartisan per statuto, ha eletto Mario Cavallaro Presidente, Guido Dussin vicepresidente, Claudio Gustavino, Enrico Farinone, Paolo Giaretta, Carmen Motta e Giacomo Santini nel Direttivo. (ndt: Guido Dussin e Franco Ceccuzzi si sono uniti all’intergruppo successivamente rispetto all’elenco precedentemente diramato; Guido Dussin è sempre più attivo, anche Giacomo Santini, giornalista trentino del pdl si sta dando molto da fare). In Allegato l’elenco aggiornato dei membri dell’intergruppo. L’on. Cavallaro, chiede quindi ai presenti di intervenire. Per FIAB presenta la delegazione Edoardo Galatola che ha curato i contatti nella formazione dell’intergruppo e che ricorda, nel sottolineare le aree tematiche che verranno sviluppate dai partecipanti all’incontro, le competenze che FIAB intende mettere al servizio degli interlocutori istituzionali. Nel presentare la nostra associazione, sia negli elementi fondanti dello statuto che nella ricchezza e radicamento sul territorio nazionale, Galatola ricorda che, oltre a perseguire gli obiettivi di promozione e diffusione della mobilità ciclistica e del turismo ecocompatibile, l’associazione interviene su tutte le politiche della mobilità sostenibile (e quindi su quelle energetiche, ambientali e territoriali), sulle politiche della sicurezza e su quelle educative e della formazione. La richiesta di FIAB è di poter avere una modalità di interlocuzione con l’intergruppo, identificando i referenti, le modalità di consultazione reciproca e di pubblicizzazione delle iniziative; viene inoltre richiesto di poter essere più stabilmente identificati come referenti competenti da poter essere consultati durante le audizioni parlamentari. Si presenta una raccolta delle Proposte di legge al momento in essere, sia di quelle depositate nella presente legislatura, sia di quelle di semplice formulazione e basso costo, come per gli infortuni in itinere o la Bicycle Commuter Tax Provision di Bush. Ricordando la sovrapponibilità di alcune delle pdL presentate ci si propone per fornire un parere di semplificazione e riunificazione delle stesse. Altre indicazioni riguardano la necessità di un Piano Generale della Mobilità ciclistica, la creazione di un Servizio nazionale sullo stesso tema, gli interventi sulla pubblicità, la creazione di osservatori sulla mobilità ciclistica oltre che sugli infortuni, il censimento delle strade bianche. Interviene quindi Gianfranco Fantini che ricorda l’importanza della scuola e della preparazione dei suoi interlocutori; presenta la necessità di introdurre le figure dei mobility manager nelle scuole. Ricorda inoltre che spesso si deve affrontare il problema di una fetta consistente di utenti che sanno poco andare in bicicletta. È bene inoltre definire e organizzare uscite scolastiche in bicicletta e coordinare i programmi sulla mobilità in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Cambiando argomento Claudio Pedroni ricorda che la rete ciclabile nazionale è già esistente in molti altri paesi che hanno individuato i corridoi esistenti (e percorribili senza particolare preparazione atletica), ivi compresa la Svizzera (orograficamente ancora più complessa dell’Italia) con ben 3500 km già definiti. Questi corridoi liberi da traffico sono anche un notevole polmone per il turismo non motorizzato con un’enorme offerta ad es. da parte della Germania che, in una recente classifica dei 10 paesi più bike-friendly per il turismo, non ha neanche incluso l’Italia. Pedroni ricorda inoltre che l’ultima finanziaria della precedente legislatura aveva stanziato 2 milioni di € sull’argomento ancora utilizzabili. Si precisa inoltre che sulla definizione delle reti la situazione è diversa territorio per territorio, ma anche in presenza di province virtuose già attrezzate in merito, spesso queste non si parlano e la disuniformità lede molto il progetto nazionale (vedi ad es. le differenze di segnaletica). Si ribadisce pertanto l’assoluta necessità della definizione di una rete nazionale, già affrontata dalla pdl Compagnon (ex D’Agrò) utilizzabile e migliorabile con i suggerimenti che derivano dalla nostra esperienza. In quest’ottica anche l’iniziativa Albergabici ha cercato di fornire uniformità e standardizzazione sul problema dell’accoglienza all’offerta turistica. Marco Gemignani interviene sottolineando l’importanza di trovare un interlocutore unico con cui dialogare e quindi sulla necessità sia di un Masterplan che di un Servizio Nazionale della mobilità ciclistica. Chiede anche di definire l’interfaccia con i ministeri interessati. Luciano Renier affronta quindi il problema dell’utilizzo del treno, terza componente (oltre alla presenza di una rete ciclabile e dell’offerta di ricettività alberghiera) necessaria per sviluppare un sistema efficace di turismo lento e non motorizzato. L’analisi della progressiva riduzione di offerta di posti bici sui treni della rete nazionale (2 posti sul minuetto, 10 sul rialto, 12 sugli interregionali) cozza con la richiesta che viene anche dall’estero. Spesso i cicloturisti comprano il biglietto salvo poi dover verificare che non c’è posto sul treno. La proposta è pertanto di scindere il problema tra quello dei pendolari, affrontabile con politiche di bike-sharing e parcheggi bici da quello turistico in cui con interventi semplici e poco costosi, illustrati da alcune foto inserite nella documentazione, è possibile aumentare significativamente l’offerta di trasporto. Anche Renier sottolinea l’importanza di individuare interlocutori definiti e stabili, dato che precedenti incontri con De Piccoli, Martella e altri non hanno sinora condotto a risultati. Dopo di noi interviene Luca Bonechi di Fondazione MPS. Dopo un accenno alla Conferenza nazionale del 2007 a Milano, interessante, ma senza seguito, avverte, in sintonia con alcune nostre osservazioni, l’assenza di un interlocutore unico sull’argomento (sopperendo a ciò con le interazioni dirette con singoli parlamentari e, ad es. con la regione Toscana). Intende promuovere un tavolo di coordinamento tra i progetti di finanziamento delle diverse Fondazioni bancarie in modo da fare Sistema (ad es. con Cariplo, San Paolo, Carigenova), ma ritiene che tra loro le fondazioni non si coordineranno mai a meno che ciò non venga richiesto dall’alto. Ricorda che nell’anno passato ha erogato 2 milioni di € di finanziamento sugli argomenti in discussione (in particolar modo ad ARI come di seguito sottolineato). Si propone alcuni obiettivi:
Dopo di lui Rigamonti parla dell’associazione ARI (Audax Randonneur Italia) che sviluppa percorsi ciclabili con traffico limitato, interessa 10.000/15.000 praticanti/anno che percorrono tali percorsi. Tra questi evidenzia la cosiddetta 1001 miglia. Sono stati individuati ad oggi 50 percorsi chiamati randonnée (ovvero da percorrersi da parte di un ciclista con le sue sole forze). Questo progetto è stato significativamente finanziato da MPS. A conclusione e sintesi degli interventi, Carmen Motta e Mario Cavallaro concludono la riunione. Carmen Motta fa presente che i parlamentari interessati all’argomento mobilità ciclistica sono distribuiti in diverse commissioni (con la conseguente difficoltà di non poter contare su un drappello di sostegno). Fortunatamente sia Motta (PD) che Dussin (Lega) sono nella Commissione Ambiente, per cui ci sarà un’azione congiunta al fine di incardinare i diversi provvedimenti, definirne la priorità e programmarne la discussione. Tra i diversi provvedimenti quelli sulla sicurezza stradale sono quelli che oggi suscitano un più elevato interesse. Un punto fondamentale che intende sottolineare è di ottenere la certezza delle risorse. La 366 era rivoluzionaria (ed il pdl 1032 ci si rifa di conseguenza) perché introduceva questo concetto per la mobilità sostenibile. A proposito del problema treno + bici l’on Motta ha anche presentato un’interrogazione parlamentare il 16 febbraio in cui, riprendendo uno spunto FIAB, ha evidenziato le lamentele dei turisti stranieri in merito alla riduzione del servizio in Italia. Cavallaro chiude la riunione presentando una serie di impegni.
Sicuramente l’incontro è stato utile come spunti, argomenti e documenti forniti. Degli esiti dell’incontro, anche grazie alla verbalizzazione della dott.ssa Marotta saranno relazionati gli altri membri dell’intergruppo. Sarà quindi verificata e proposta una scaletta di incontri futuri. L’on. Cavallaro chiude quindi la riunione alle 22. Edoardo Galatola
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