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                      In memoria di Riccardo
                            Gallimbeni
    
     ::
                      
                      Pensieri e messaggi, foto e tracce sul web
                      
     :: Sottoscrizione
    per una pubblicazione e borsa di studio 
     ::
                      Incontro
                      il 15 marzo a Torino
     :: Bando
    di concorso per premi di laurea Riccardo Gallimbeni
     :: A
    Pordenone una nuova pista ciclabile sarà intitolata alla memoria di
    Riccardo Gallimbeni
 :: La
    Fiab parte civile nel processo contro l'automobilista che due anni fa
    travolse
    Riccardo Gallimbeni
 
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                    |  | In
                      memoria di Riccardo Gallimbeni: ::
                      Pensieri e messaggi
 ::
                      Foto
 ::
                      Tracce sul web
 |  Sono giunti molti
      messaggi da persone che conoscevano bene Riccardo, dai dirigenti delle
      associazioni Fiab, da dirigenti di altre associazioni, ma anche da persone
      che non lo hanno mai conosciuto ma apprezzano il suo impegno.Ne scegliamo alcune, delle più significative, per ricordarlo. Indichiamo
      di seguito alcune pagine web dove è possibile rintracciare notizie,
      articoli e lavori di Riccardo.
 
        
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                    da Luigi Riccardi, Presidente Fiab
 Milano 25.06.02
               Riccardo
              Gallimbeni ci ha lasciati tragicamente ieri pomeriggio, investito
              sulla sua bicicletta da un'auto.E' con profonda emozione, con incredulità e con grande dolore
              che  comunico questa triste notizia.
 Riccardo era prima di tutto una persona buona e giusta.
 Era un ottimo tecnico, un  architetto urbanista qualificato
              ed uno dei massimi esperti italiani in materia di ciclabilità e
              di reti di strade per il cicloescursionismo.
 Per questa sua  attività professionale era in contatto, per
              conto della FIAB, con European Cyclist's
              Federation e con Sustrans
              per il progetto di Eurovelo, la
              rete europea degli itinerari di lunga percorrenza, ed era anche
              attivo nella progettazione di Bicitalia,
              la rete italiana di strade per la bici ideata e promossa dalla
              FIAB.
 Era stimato da tutti quelli che lo conoscevano, sia all'estero sia
              in Italia, per le sue doti professionali, per la sua serenità e
              per il suo impegno - nella FIAB (della quale tra l'altro era anche
              revisore dei conti) e nella associazione di Torino Bici&Dintorni
              - a favore della mobilità sostenibile e ciclistica in
              particolare.
 Riccardo lascia un vuoto incolmabile nella nostra organizzazione e
              ancor più nella sua famiglia alla quale la FIAB è vicina in
              questo momento di grave lutto.
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                    da Philip Insall, Sustrans
 Gran
                    Bretagna, 26/6/2002
                     Environmental
                    campaigning is hard work, the pay is poor and it is
                    difficult to achieve results. But the compensation is that
                    we work with wonderful people. One of the best I have met
                    was Riccardo Gallimbeni, so cruelly killed by a car this
                    June when he himself took such care not to endanger other
                    people.Since the first days of the EuroVelo project, Riccardo
                    played a very important role. He understood the importance
                    of national and international cycle routes in winning the
                    interest of politicians and policy makers, and he worked
                    with tremendous energy on EuroVelo and on the Bicitalia
                    proposals for an Italian national cycle network, as well as
                    on many other cycling and other environmental matters. This
                    energy and intelligence, as well as his lovely nature, made
                    it a tremendous pleasure to work with him.
 When Riccardo visited the UK for the launch of the National
                    Cycle Network in 2000, he charmed everyone. His loss has set
                    us all back, in Italy and across Europe, because we lost
                    such a good friend and because he worked so hard. What can
                    we do? We can only work harder ourselves to create the
                    visions he believed in, a cycle-friendly continent and roads
                    safe for everyone.
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                    da Massimo Gaspardo-Moro Chieri,
                    26/6/2002
                     Ho
                    incontrato una volta sola Riccardo, ma è stata sufficiente,
                    insieme a ciò che mi hanno raccontato di lui persone che lo
                    conoscevano profondamente, per capire quanto era
                    appassionato delle cose che faceva e in particolare di tutti
                    i progetti per l'uso della bici come mezzo di mobilità
                    alternativo.La notizia della sua morte mi ha rattristato molto, anche
                    per il modo come è avvenuta. Se sono vere le notizie che ho
                    letto su Il Tirreno, che una possibile causa sarebbero le
                    piante che nel punto dell'incidente invadono la carreggiata
                    costringendo ciclisti e pedoni a spostarsi al centro della
                    carreggiata, mi chiedo se non sia possibile e giusto
                    intentare una causa all'amministrazione che non ha
                    provveduto a eliminare il pericolo. Per devolvere poi
                    l'eventuale risarcimento a un'iniziativa che avrebbe fatto
                    piacere a Riccardo.
 Da Il
                    Tirrenodi mercoledì 26 giugno 2002
 Ciclista
                    investito Le indagini LIVORNO. E'
                    stato disposto l'esame esterno sul corpo del ciclista morto
                    lunedì sull'Aurelia, all'altezza del centro abitato di
                    Quercianella. Il pm ha preferito non ordinare l'autopsia,
                    anche se c'è un fascicolo aperto e le indagini vanno
                    avanti. In particolare la Procura cercherà di capire se
                    l'incidente è stato provocato dalle piante che non sono
                    state potate e in parte invadono la carreggiata. Succede che
                    ciclisti o persone sullo scooter che si trovino a passare
                    dal luogo dove è avvenuto l'incidente, debbano leggermente
                    «allargarsi» per evitare si sbattere contro i rami. Quello
                    che - secondo alcuni testimoni - avrebbe fatto il ciclista.
                    «Ho avvertito l'Anas, un mese fa», ha detto al Tirreno,
                    Silvana Malevolti, una delle persone che vivono nella zona e
                    che è arrivata poco dopo sul luogo dell'incidente. Ho
                    avvertito che quelle piante potevano creare pericolo perché
                    ormai invadono la carreggiata. Loro mi hanno scaricata sul
                    Comune, e così è successo che nessuno le ha potate». |  :: Tracce sul
            web :: Curriculum
            vitae sul sito di R&P Ricerche e Progetti :: Studio di fattibilità itinerario Eurovelo :: Non solo Mondiali
            - Un contributo al dibattito sulle reti cicloturistiche :: Percorsi ciclabili nel Regno unito. Invitato
            un rappresentante Fiab
            su questo relazione al convegno Reti cicloturistiche ::
            Convegno :: www.fiab-onlus.it/new/cs46.htm :: www.fiab-onlus.it/new/cs95.htm :: www.fiab-onlus.it/convegni/conv.htm :: www.fiab-onlus.it/new/cs68.htm :: comunicato
            stampa 
              
                
                  | ::
                    
                    Carmen Aycart Luengo, Coordinadora
                    del Departamento de Vías
                    Verdes - Fundación de los Ferrocarriles Españoles
 Os comunico
                    una triste noticia que recibí ayer, referente al
                    fallecimiento de Riccardo Gallimbeni, un entrañable amigo y
                    colega italiano que ha dedicado su vida profesional a
                    promover facilidades para la práctica del ciclismo. Por
                    ironías del destino, Riccardo ha muerto atropellado
                    mientras trabajaba.La noticia es breve, pero muy dolorosa para todos los que
                    tuvimos la gran fortuna de conocerle,  y de disfrutar
                    de su amistad y de su inmensa bondad y alegría :
 "Something terrible happened yesterday. Riccardo
                    Gallimbeni was killed by a car while surveying by bicycle
                    for cycle routes. He's really missing"
 Desconozco más detalles, pero imagino que trabajaba, como
                    venía haciendo en los últimos años, en el desarrollo de
                    las rutas EuroVelo en la zona de Turín, donde vivía. Quizás
                    alguno de vosotros le conocíais personalmente, pues estuvo
                    en Velo City en Barcelona y en otros muchos encuentros
                    internacionales.
 En cualquier caso, no podíamos dejar que esta terrible pérdida
                    de un colega, de un amigo en plena juventud, pasara
                    desapercibida. No nos resginamos a que sea un número más
                    en las frías estadísticas de ciclistas atropellados. Por
                    eso queremos comunicaros esta noticia a todos los que, de
                    una forma u otra, trabajáis para conseguir que esta
                    sociedad permita el uso la bicicleta, sin que ello
                    represente una amenaza de muerte para el ciclista. Nuestro
                    trabajo contribuirá a conseguir, entre otros muchos
                    beneficios, que estos accidentes inútiles y desgraciados no
                    se produzcan en el futuro.
 Que este minuto que habéis dedicado a leer este mensaje
                    sirva de silencioso homenaje y cariñoso recuerdo para
                    nuestro amigo Riccardo.
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                    da
                    Claudio Pedroni Resp. Reti Cicloturistiche Fiab
 Reggio
                    Emilia 26/6/2002 La
                    speranza è che almeno il colpo sia stato secco, in modo da
                    permettere il passaggio senza dolore, senza accorgersene. In
                    modo che dalle micidiali strade italiane sia passato con la
                    sua bici direttamente in un mondo diverso fatto solo di
                    stradine con il sole al mattino e il fresco degli alberi al
                    mezzogiorno, senza rumore, senza clacson, senza fumi di
                    diesel, senza paraurti assassini. Io sono sicuro che a
                    Riccardo questo spetti, niente di meno.Di tanti, proprio a Lui, il più mite, il più scrupoloso,
                    il più generoso.
 Sono indebitato verso Riccardo: gli devo continuità, rigore
                    e l'infinita capacità di stare ad ascoltare. Non riuscirò
                    più a saldare questo debito direttamente, spero di riuscire
                    a farlo continuando il lavoro intrapreso per rendere le
                    nostre strade luoghi umani e non luoghi di paura e di morte.
 Ma sarà dura non potere più ricorrere al quel numero di
                    telefono e a quell'indirizzo e-mail: è pazzesco, da un
                    giorno all'altro tutto questo non c'è più, anni di lavoro
                    insieme, progetti e idee, di colpo non sono più
                    condivisibili perché di là al telefono non c'è più
                    nessuno! Una entità viva, attenta, pronta, competente non
                    esiste più, oggi un funerale se l'è portata via.
 Nessuno saprà mai come è andata, salvo il disgraziato che
                    lo ha travolto, ma davvero fatico a pensare Riccardo
                    impegnato in manovre rischiose o anche semplicemente
                    imprudenti. Andare in bicicletta è davvero troppo di questi
                    tempi, non c'è spazio per la lentezza, per il movimento
                    silenzioso delle ruote, per il tintinnio della ruota libera.
                    Il prezzo che si paga è troppo alto, dalle mie parti, nella
                    prospera padania, un ciclista ammazzato al mese è quello
                    che si paga per mantenere la continuità di una tradizione
                    su due ruote. Ma quello che si legge sui giornali sono le
                    famose e inesistenti stragi del sabato sera, mentre della
                    strage dei giorni comuni non si parla.
 Anche in FIAB non si parla abbastanza di queste cose, ma
                    dovremmo pure riflettere sul fatto che la bici è
                    probabilmente il fattore di rischio più importante legato
                    agli stili di vita. A volte siamo superficiali e pensiamo
                    che la bici abbia un richiamo automatico positivo, ma forse
                    non è così e c'è molto da lavorare su queste cose.
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                    da Marco
                    Pierfranceschi Consigliere Nazionale Fiab
 Roma 25/6/2002 Mailing
                    List Fiab Notizie Interne, martedì 25 giugno 2002 ha
                    scritto: Riccardo Gallimbeni ci ha lasciati tragicamente
                    ieri pomeriggio, investito sulla sua bicicletta da un'auto. È da un'ora che questa frase mi gira in testa.La giro e cerco di smontarla, di venirci a patti, di farci
            pace.
 Non ci riesco.
 Non riesco proprio a comprendere come una cosa del genere possa
            appartenere alla normalità dei fatti.
 Come possa un uomo morire, nel fiore degli anni, per un
            "incidente".
 È questa, allora, la parola sbagliata: "incidente".
 Non è un incidente qualcosa che uccide migliaia di persone
            ogni anno, è una strage organizzata e pianificata, uno sterminio di massa non
            dissimile dalla  follia nazista, un delirio collettivo in cui le vittime non si
            distinguono dai carnefici...
 E Riccardo, estratto a sorte in questa lotteria mortale, da un
            momento all'altro non c'è più.
 E io mi domando se abbia ancora un senso lottare, arginare
            l'idiozia dilagante con le nostre misere risorse, far scudo con i nostri fragili
            corpi al progressivo abbrutimento del mondo...
 Non so.
 Non so più se ha senso per me.
 Ma ora come ora sento di doverlo fare almeno per lui, per
            Riccardo... e per tutte le vittime innocenti che la stupidità miete ogni giorno.
 Con un po' più di rabbia, un po' più di dolore, un po' più
            di determinazione... e sì, anche un po' più di odio!
 Addio Riccardo
 Ti conoscevo troppo poco, ma si sa...
 ...pensiamo sempre di avere tutto il tempo del mondo davanti a
            noi...
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                    da Albina Salvò
                    e Vanni Tissino Aruotalibera di Pordenone
 Porcia 26/6/2002 Caro
                    Riccardo,ti scriviamo come se tu potessi leggerci: ci sembrerebbe
                    infatti impossibile se così non fosse.
 "Impossibile" è stata anche la prima parola che
                    ci è venuta in mente quando Antonio ci ha informati che un
                    auto con troppa fretta ti aveva colpito, a tradimento, alle
                    spalle.
 E questa parola ha continuato a girare nei nostri pensieri
                    di persone che come te amano andare in bicicletta, in
                    silenzio e senza fare male a nessuno.
 Noi, che ogni giorno sulle nostre due ruote percorriamo le
                    strade sappiamo che ci vuole un bel po' di incoscienza a
                    farlo, e sappiamo che prima o poi la roulette sceglierà
                    anche noi.
 Ma che l'abbia fatto con te, appassionato ricercatore di
                    strade secondarie ci è suonato come una beffa del destino.
 Ti ricordiamo con tantissimo affetto, e le immagini (quasi
                    fotografie) delle poche ore trascorse assieme a San Floriano
                    (il tuo "recupero" sotto il diluvio universale
                    della sera del tuo arrivo, la bellissima relazione fatta
                    all'incontro con i sindaci e altre ancora) rimangono nitide,
                    troppo nitide perché ti si possa dimenticare (e con noi
                    sono tutti quelli che ti hanno conosciuto a Polcenigo).
 Arrivederci
 |   
           |  
                
                
                  
                    | Luigi e
                      Maria Cristina Gallimbeni Siamo
                      i genitori di Riccardo. Dopo più
                      di tre settimane dall’incidente in cui ha perso la vita
                      nostro figlio dovremmo incominciare a renderci
                      effettivamente conto di quanto è successo, ma pensiamo
                      che non riusciremo ad ammetterlo mai. Sentiamo un
                      disperato impulso alla ribellione. Non riusciamo a fare a
                      meno di Riccardo.Dopo lo sconvolgente impatto con la tragedia, abbiamo
                      ricevuto, con i vostri messaggi, le parole commosse di
                      tanti amici che non conoscevamo e che ad un tratto si sono
                      stretti intorno a noi.
 Tra le lacrime abbiamo letto e riletto quei messaggi, li
                      abbiamo accostati l’uno all’altro: ci parlano di
                      Riccardo; alcuni rilevano un particolare, altri accennano
                      ad un episodio a noi non noto. Tutti insieme, danno di
                      Riccardo una descrizione così viva, autentica, completa,
                      che la sciuperemmo se aggiungessimo qualcosa.
 Noi e l’altro nostro figlio, Ruggero, serbiamo ricordi
                      che solo i genitori ed un fratello possono avere. Riccardo
                      è stato per noi un figlio ed un fratello meraviglioso: ci
                      dava gioia, amore, appoggio, profonda e rassicurante
                      amicizia. Vi siamo grati per averci fatto vedere Riccardo
                      anche con i vostri occhi.
 Nell’enorme vuoto che, all’improvviso, ci si è
                      spalancato davanti, è per noi prezioso tutto ciò a cui
                      Riccardo era legato e che faceva parte della sua vita.
                      Egli ha condiviso con voi entusiasmi ed ideali. Di certo,
                      oltre che nel suo ambiente di lavoro che aveva scelto e
                      amato, ha trovato tra voi - pedalando, lavorando, ridendo
                      con voi - molto di quello a cui tendeva. Tutto si è
                      interrotto brutalmente.
 Riccardo era aperto all’ottimismo, aveva voglia di
                      sorridere e di vivere. Era sicuro che avrebbe visto
                      crescere i figli di Ruggero e ne era felice. Dobbiamo
                      almeno credere che se ne sia andato senza accorgersene,
                      con il cuore colmo di speranze.
 Sappiamo che il senso dell’esistenza di Riccardo
                      continuerà nel vostro rimpianto, nei vostri pensieri e
                      nella vostra attività. Vorremmo mantenerci in contatto
                      con voi; vi saremo grati se ci informerete sul
                      proseguimento delle vostre iniziative, sulle realizzazioni
                      dei vostri programmi, in particolare dei progetti a cui
                      anche Riccardo aveva lavorato. Se qualcuno avesse una
                      registrazione della voce di Riccardo ci farebbe molto
                      piacere poterla duplicare.
 Ringraziamo, commossi, tutti coloro che sono intervenuti
                      al funerale.
 Vi
                      abbracciamo tutti. |   
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